UN PROBLEMA PRATICO : CALCOLO AUTOMATICO DEL RAL E RAI
Di Arch Luca Talucci
Quando si parla di progettazione digitale si pensa subito ad una intensiva attività di modellazione e accompagnato da un flusso documentale che impiega tecnologie informatiche onerose, tecnici specializzati e procedure complesse per la realizzazione di un’opera che, così come previsto dalle leggi rimodulate, dal decreto 560/2018 all’ art. 43 della legge 36, riguardante però la realizzazione di lavori di elevata complessità tecnologica In cui le risorse da impiegare e le attività da svolgerei possono portare al verificarsi di ritardi nella consegna e conseguenziali aumenti dei costi con perdita di risorse pubbliche.
Ma l’applicazione dell’uso del BIM authoring può riguardate anche problematiche d impiego più ordinario, si pensi a quanto prevede ad esempio il nuovo DL 69 2024 meglio noto come Piano Salva Casa, riguardanti specifici adempimenti autorizzativi, in cui però l’uso della progettazione digitale può tornare di grande utilità
In questo nostro post ed in molti che seguiranno, nell’ambito della rubrica professione digitale vogliamo dimostrare come le tecnologie legate ai processi di bim authoring trovano un pratico impiego anche nella produzione tecnica ricorrente, più legata ad esigenze documentali di tipo ordinario, come enunciato per quei tecnici che non hanno acquisito una reale conoscenza di questo strumento.
Ci riferiamo a quei servizi di architettura, legati agli adempimenti amministrativi, alle istanze per ottenere titoli urbanistici, previsti nel settore immobiliare, per progettazioni ed interventi di medie dimensioni, progettazioni ex novo e o di recupero edilizio dove l’impiego della metodologia bim non è richiesto, ma in cui è di grande supporto. Così tornando un pò indietro, anche nelle terminologie parliamo di progettazione parametrica legata all’uso degli oggetti AEC da cui anni fa ebbe inizio tutto questo processo complesso chiamato BIM.
Ad esempio in un intervento su un manufatto esistente in fase autorizzativa, va descritto il progetto in termini prestazionali, comparando lo stato di fatto con l’intervento progettato al fine di dimostrare la conformità a quelle che sono le prescrizioni dei regolamenti edilizi o nella fattispecie a quanto disposto da testo unico. Contestualmente alla rappresentazione degli spazi devono essere allegate tabelle sulla misura destinazione d’uso di spazi ingombri utili peraltro anche a prevederne i costi per quelle che sono le prestazioni rientranti nell’incarico. Come è noto, oltre alle informazioni cartografiche di localizzazione e di delimitazione dell’oggetto di intervento nell’ambito degli strumenti urbanistici, tra i vari requisiti richiesti il calcolo del rapporto aeroilluminante RAL attraverso la formula base, si ottiene dividendo la somma delle superfici con finestre, per quelle pavimentate e calpestabili, pertanto il rapporto aeroilluminante deve dare un risultato di questa divisione superiore al valore 0,125 (rapporto 1 a 8), laddove l’ampiezza delle finestre deve essere tale da garantire un’illuminazione di luce diurna superiore al 2%
USO DI COMPONENTI EDILIZI PARAMETRICI E DELLE RELATIVE TABELLE
Un programma di BIM authoring offre la possibilità di sfruttare i dati e le informazioni, contenute negli oggetti “intelligenti” che concorrono a formare un manufatto architettonico. Si definiscono tali gli oggetti AEC che consentono la rappresentazione bidimensionale, ed al tempo stesso tridimensionali nelle viste 2D e nello spazio, ed al tempo stesso accompagnano a tabelle in cui sono riportate dimensioni, e proprietà fisiche e costruttive. Nelle stesse tabelle possono essere sviluppate operazioni di calcolo tra le proprietà geometriche per ottenere altre informazioni dimensionali. Sia pur semplificando notevolmente in questa nostra esposizione, è importante sottolineare che uno strumento del genere consente di lavorare in maniera integrata rispetto alle tecnologie tradizionali che prevedono l’uso congiunto dei disegni cad e dei fogli elettronici con un minor grado di interoperabilità tra essi.
Ad esempio, le schedules delle finestre di un edificio, sono tabelle che conteggiano in automatico, gli elementi presenti nel modello generando elenchi, esportabili in formato di foglio elettronico XLS o secondo uno standard CSV adoperabile nella reportistica e documentazione di accompagnamento al progetto. Le rappresentazioni bidimensionali canoniche, piante prospetti, sezioni, particolari costruttivi, sono ricavate dal sezionamento verticale ed orizzontale del modello 3D ed in virtù della natura parametrica delle dimensioni, che possono cambiare forma aspetto, ed informazioni associate. Una finestra può assumere nell’ambito dello stesso disegno altezze e larghezze differenti assolvendo alle varie tipologie di aperture di cui si compone il manufatto, sia come rilevato, sia poi come trasformato. Variando pertanto la quantità di luce che forniscono nei locali che ad esempio possono essere ad uso abitativo e quindi soggetti a precisi rapporti tra la loro dimensione e la superfice che illuminano. Nelle tabelle, le proprietà relative esplicitate sono tipicamente nome, id, tipo, famiglia e categoria di oggetto, e le corrispondenti dimensioni geometriche. Queste dimensioni nel caso di finestre, sono la larghezza, altezza, altezza del davanzale. In particolare come detto, nell’ambito dello stesso abaco è possibile riportare, anche valori di altra natura come caratteristiche fisiche, relative ai materiali, a caratteristiche costruttive o di valore economico tipo costo al mq, prezzo del singolo elemento e quindi la possibilità di generare valori ricavati dalle operazioni tra le dimensioni, tipo superficie, o costo totale per piano, ottenere cioè valori ricavati.
Ad esempio, nelle schedules delle finestre è possibile ricavare la superficie vetrata, dato ricavato dall’operazione, in cui si moltiplica larghezza per altezza ottenendo un valore di superficie di apertura , o Una volta ricavata la colonna delle superfici di ogni apertura abbiamo il dato complessivo anche della superficie vetrata che è un dato per i calcoli energetici ma anche come superficie luminosa. Per procedere al calcolo del RAL, abbiamo pertanto bisogno di estrarre preliminarmente due tipi tabelle, quella delle finestre quella dei locali, in effetti potrebbero essere utilizzate anche le aree o gruppi di aree che è un ulteriore metodo di analisi e calcolo di uso e consistenza degli spazi sia interni che esterni, ma è un comando meno efficace e non restituisce i volumi. Qualsiasi programma di bim authoring ha più o meno una gestione dello spazio analoga qui ci riferiamo nella fattispecie all’interfaccia di Autodesk Revit. Come detto la consistenza dello spazio costruito è calcolata attraverso due tipi di elementi di calcolo. Il primo è rappresentato dal comando Aree, applicabili anche a poligonazioni esterne al costruito e devono peraltro essere preliminarmente classificate, distinguendo tra superfici totali e superfici commerciali. Ciò comporta l’inconveniente di avere gruppi di viste planimetriche replicate e in aggiunta a quelle già presenti, legate alla specifica elencazione, diremo ‘’di gestione immobiliare” con attributi, etichette e parametri specifici. Nella prassi quotidiana, perlomeno nel mercato italiano, per la rappresentazione unicamente di tipo bidimensionale e per l‘eccessivo automatismo questo comando non vede un grande uso.
Sono invece più utilizzati per i calcoli gli oggetti locali (rooms), che rappresentano più efficacemente la consistenza dello spazio costruito. I locali, infatti sono veri e propri volumi rispondenti alle entità spaziali. che sono oltretutto indicate dalla normativa UNI 11337-1 come facenti parte del sistemi spaziale ASO e funzionale AFO, come parti di quella che è la strutturazione appunto dell’ambiente spaziale. Con essi però si rappresenta lo spazio costruito interno però, quindi appunto più indicati per il calcolo del RAL.
Anche nelle tabelle dei locali sono elencate una serie di proprietà come nome, numero, funzione, dimensioni, area, volume, livello in termini di collocazione di piano, cioè elevazione da terra, Ma anche proprietà qualitative come i materiali relativi al tipo di pavimento, tipo di controsoffitto, e paramenti murari (intesi come tinteggio, rivestimento). Ossia informazioni relativi relative ai materiali. che costituiscono questa parte del costruito, cioè del locale.
Di conseguenza un modello BIM è dato dallo spazio architettonico rappresentato perchè da costruirsi, quale che sia la sua destinazione, se produttiva o residenziale è configurato dagli oggetti che ne caratterizzano lo spazio, quindi, pavimenti, muri, intesi sia come tamponamenti esterni sia come partizioni interne, con i relativi vani di accesso porte, finestre, ed aperture semplici, e le coperture, il tutto referenziato in piani di riferimento spaziale (livelli, fili fissi, griglie strutturali) appunto all’interno di una struttura (fondazioni, travi e pilastri solai). In aggiunta i volumi che ci restituiscono la consistenza dei vari ambienti, racchiusi tra i muri. Capitolo a parte poi è rappresentato dalla modellazione gli impianti integrati nel suddetto modello e classificati in sistemi e subsistemi .
LE VARIABILI PRESENTI NEL CALCOLO DEL RAL
E dalla combinazione dei valori calcolati, e ricavati dalle tabelle su enunciate si genera una terza tabella questa volta è un tipo di abaco costituito dai valori che interessano ai fini del calcolo, estrapolati sia dalla tabella delle finestre, che da quella dei locali, in cui poi si generano le formule di calcolo che mettono in relazione superficie delle finestre, superficie del locale in cui sono ubicate. Talvolta i regolamenti edilizi o le prassi autorizzative degli uffici tecnici pubblici potrebbero limitarne l’esplicitazione a specifici ambienti, ad esempio di solo servizio, o se ricavati ex novo in seguito a ristrutturazione e trasformazione dell’ immobile al fine di mera verifica di controllo.
CONCLUSIONI
Ad oggi in alternativa alla strumento descritto, si utilizzano i dati geometrici misurati nella rappresentazione bidimensionale effettuata con i cad bidimensionali nel rilievo e la misurazione degli spazi riportando le informazioni dimensionali all’interno di fogli di calcolo che il tecnico di solito appronta in cui è definita la formula enunciata all’inizio. Nel BIM authoring le tabelle ricavate sono esplicitate insieme a tutte le altre tabelle di analisi occorrenti per il progetto, da quelle utilizzabili anche per il calcolo della prestazione energetica, o per la quantificazione economica, e si esplicitano nell’impaginazione dell’elaborato grafico che si accompagna alla specifica documentazione richiesta.
In questo articolo, l’obiettivo è stato quello di dimostrare che se opportunamente saputo utilizzare un bim authoring può velocizzare il flusso documentale per l’invito collegamento che ha tra oggetti grafici e informazioni associate ad essi e la capacità di poterli elencare e filtrare secondo le esigenze di elencazione. Come già anticipato Il trend degli ultimi anni è stato quello di utilizzare le tecnologie digitali con lo scopo di aumentare la produttività ed è opinione comune che il tecnico debba utilizzare e conoscere gli strumenti che attualmente offre il mercato anche laddove non ci siano particolari prescrizioni di legge o criticità che ne obblighino l’utilizzo.