Siamo oramai arrivati all’anno 0, come spesso si suol dire, mancano soli 6 mesi infatti all’entrata in vigore (1 gennaio 2025) dell’obbligatorietà di utilizzo della metodologia BIM per appalti per la realizzazione di opere di interesse pubblico per qualsiasi classe di importo lavori cosi come prescrive l’art 43 della legge 36/2023 noto come nuovo codice degli appalti che recepisce le direttive del già decreto 560/2018 sul BIM
Pertanto si sta già assistendo di questi tempi all’incremento nel settore delle costruzioni civili ed infrastrutturali sulla scia anche dei progetti e relativi cantieri già in essere finanziati con i fondi del PNNR e di classi di importo tali da essere stati definiti ed in corso di realizzazione con tecnologie digitali. Diventa pertanto opportuno e necessario per tutte le organizzazioni a vario titolo coinvolte, pubbliche amministrazioni, studi tecnici professionali, società di ingegneria e di costruzioni, attendere a tutti gli adempimenti previsti.
Tali adempimenti sono in primo luogo la redazione ed adozione di un atto organizzativo, (un sistema di regole operative e documenti previsti dalle procedure standardizzate nazionali BIM) la conseguente costituzione di team specialistici, quelli previsti dalle UNI 11337, e richieste nei bandi e nei conseguenti documenti di gara, che ormai devono essere molto più che semplicemente esperte della materia ma anche certificate.

Infatti la necessità di conseguire una certificazione per chi concorre ad una gara pubblica in BIM è dovuta alla sempre più ricorrente circostanza di dover indicare almeno una figura specialistica certificata e talvolta anche l’intero team in cui si richiede la presenza dei vari ruoli previsti. Nei bandi di interesse pubblico più ricorrenti , relativi al settore infrastrutturale, si richiede anche che le organizzazioni che includono nel proprio team figure specialistiche attestino anche esperienza curricolare per tali figure e pe rl organizzazione affidataria stessa per un dato importo lavori, nella tipologia di opera oggetto del bando. È evidente che oramai siamo ben lontani dal periodo in cui nei bandi era richiesto semplicemente di indicare all’interno del proprio team di lavoro la presenza di figura esperta in BIM .
Il tutto è ancor più reso rigoroso dall’ affidamento da parte della commissione UNI del controllo della qualità delle certificazioni specialistiche da parte di ACCREDIA, un organismo basato sull‘applicazione nei processi formativi e di esame per il conseguimento di titoli di abilità professionale in generale in ambito lavorativo delle certificazioni perché basato su uno standard europeo conforme alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024 che indica regole modalità tempistiche procedure e criteri di valutazione per lo svolgimento delle prove di esame, che diventano via via sempre più esigenti in termini di skill richiesto.

È evidente che quest’ultimo aspetto, rende molto più rigoroso Il meccanismo di ingresso e di controllo della qualità effettiva del processo di certificazione, impegnando notevolmente anche i formatori ed esaminatori, inoltre essendo un attestazione di competenza e non di frequentazione di un dato iter formativo, per poter accedere a questo tipo di esami è richiesta esperienza curricolare nel ricoprimento di quel dato ruolo per cui ci si vuole certificare.
Negli ultimi anni si è puntualizzato con pubblicazioni specifiche, abilità e competenze di ogni figura specialistica. Già nel 2018 la commissione UNI ha emanato la cosiddetta PDR, prassi di riferimento n.78 che definisce requisiti degli esaminati ed esaminatori, indica regole specifiche per l’accesso all’esame e requisiti, abilità e competenza di ogni figura specialistica. Questa direttiva è da intendersi come ulteriore chiarimento di quanto già si trova nei contenuti delle norme UNI EN 11337, che appunto riportano le varie abilità, competenze e tipo di preparazione che le figure coinvolte in un flusso di lavoro BIM debbono avere .

Figure Specialistiche BIM: chi fa cosa

Pertanto di riflesso si assiste a una grande confusione anche nella ricerca del personale da parte di quelle strutture produttive già citate, che hanno necessità o scelgono di dotarsi di un tipo di organizzazione necessaria ad affrontare flussi lavorativi BIM. Molte inserzioni tendono infatti ad accomunare requisiti e competenze in maniera confusa senza una reale distinzione di chi debba far cosa?
Nell’ elencare e descrivere le figure specialistiche oggetto di questa nostra trattazione c è da dire che primo luogo, insistono in un rapporto piuttosto gerarchico tra di loro, proporzionale a quella che può essere una giovane, media e navigata carriera nella progettazione e nel settore delle costruzioni in generale.

La normativa prevede la certificazione di quattro distinte figure specialistiche, il BIM Specialist o modellatore delle informazioni. per la disciplina architettonica, strutturale, impiantistica, BIM cordinator con capacità di utilizzare i software di rappresentazione e modellazione ma per le differenti competenze progettuali distinte ed evidentemente in rapporto ai differenti percorsi professionali formativi o di laurea. Il Bim Specialist molto piu di un semplice operatore grafico o cad , ma in realtà un progettista, con un buon bagaglio di conoscenza tecnologica delle costruzioni, e in grado di generare rappresentazioni 3D (un tempo prerogativa non di chiunque lavorasse con i Cad ) è quello che genera i contenuti del modello e li assembla secondo le regole di rappresentazioni proprie della normativa tecnica dei manufatti progettuali, e pero anche il creatore del dato, dell attributo, dell’ informazione associata agli elementi del modello generando quello che nelle norme ISO 19650 prende il nome di PIM ( Project Information Model.)


I modelli digitali prodotti necessitano di un ciclo di verifiche sulla coerenza geometrica ed in termini di codifica, nomenclatura, che pertanto prevede anche il coordinamento operativo, anche nell’ uso degli strumenti informatici di condivisione del lavoro. Questo è compito del BIM coordinator, (Coordinatore delle informazioni) anch’essa una figura che opera direttamente sui modelli, diremmo in questa sede, anche figura chiave per tutto l’andamento della commessa, perché in effetti di cerniera tra i modellatori ed il gestore delle informazioni o BIM Manager.
Un Coordinator, che segue il gruppo di team di lavoro, è necessariamente un tecnico che ha operato come modellatore di contenuti e che ha acquisito esperienza e più volte in altre commesse BIM, ed è in grado di comprendere tutte le problematiche e le criticità che possono emergere nelle varie fasi di sviluppo. Si occupa inoltre del coordinamento dei modelli disciplinari utilizzando i softwares specifici di analisi e di coordinamento BIM quelli cioè che acquisiscono i modelli in formati specifici e ne valutano la coerenza, in termini di interferenze, correttezza dei codici, quantità per le analisi economiche e pianificazione della loro realizzazione. E’ inoltre previsto che per il suo ruolo operativo si si occupi anche di redigere la parte operativa ed organizzativa di quelli che sono i documenti di gara. Nello specifico, il Piano di gestione di offerta Informativa.

Si può dire che il coordinator è una figura a metà strada tra un modellatore organizzatore di informazioni all’interno dei modelli ed un responsabile di processo che è in grado di indicare in fase di progettazione, tutti gli step successivi, In rapporto ai livelli di sviluppo richiesti per arrivare al modello costruito.

BIM Manager

Infine Il BIM manager o gestore del processo che deve necessariamente conoscere i processi produttivi di modellazione, controllo, coordinamento, così come già definiti, ma in effetti non ne prende parte, è utile se abbia esperienza anche come modellatore, ma in realtà essendo questa metodologia tutto sommato moderna, spesso questo ruolo è confacente a chi ha rivestito già ruoli manageriali e che abbia conoscenza delle dinamiche legate al mondo degli appalti pubblici traducendo l’organizzazione egli stessi in un flusso metodologico che preveda l’utilizzo delle tecnologie BIM . Pertanto, non è necessario che abbia competenze specifiche nella creazione dei contenuti informativi e di operatività pratica, con i software ma deve senz’altro essere in grado di organizzare gli aspetti informativi dal punto di vista di requisiti. del team di lavoro, delle risorse necessarie, da approntare per lo svolgimento della commessa, ed inoltre effettua l’analisi costi – benefici o ROI (return of investment) nell’utilizzo e nel proporre la tecnologia BIM.
Il BIM manager è figura essenziale lato stazione appaltante ed appaltatore . Opera pertanto all’interno, come membro o consulente dell’ufficio tecnico che affida i lavori per la competenza specifica che ha quindi in termini di conoscenza ed applicazione di leggi e procedure standardizzate, di metodologie e di processo. Spesso si tende ad affiancarlo o identificarlo col Project Manager, figura con cui può anche coincidere, condividendo alcune nozioni della propria formazione. Anche l’appaltatore. Opera coadiuvato da un BIM Manager. Infine, se opera come consulente della stazione appaltante può essere colui che si fa carico del processo di validazione. Sempre affiancato dalle altre figure specialistiche.


Chiariti i ruoli di queste tre figure, sussiste la necessità di doverle formare affinché poi possano essere operative, negli ambiti specifici. Sostanzialmente nelle pubbliche amministrazioni, per creare le figure previste dal cosiddetto atto organizzativo previsto gia dal DL 560 al fine di poter controllare gli elaborati ed il flusso documentale legato alla progettazione BIM, ed al tempo stesso per il soddisfacimento dell’ enorme richiesta del mercato che inevitabilmente si manifesterà nei mesi a venire
CHI CERTIFICA
Le organizzazioni che ad oggi, si occupano di rilasciare la certificazione delle figure specialistiche BIM, sono oramai varie per citarne alcune, ICMQ, TOV, Bureau veritas, Sacert, e varie altre come detto hanno svolto a partire dal 2018 un preciso percorso di accreditamento appunto con l’ente Accredia come già riferito, e stanti anche le istanze della già citata prassi di riferimento, si avvalgono di OdV (organismi di valutazione) presenti sul territorio, e sempre più in aumento di solito centri di formazione tecnica o anche istituti scolastici, società di Ingegneria, studi professionali, che hanno gli esaminatori accreditati, a loro volta certificati come figure specialistiche e rigorosamente non coincidenti con i formatori. In questi centri l’esame si svolge in presenza o a distanza con una procedura controllata. La certificazione è soggetta a rinnovo quinquennale. Va detto infine che criteri, contenuti e modalità di certificazione in Italia, sono stati definiti ispirandosi a contenuti e direttive, più che decennali RICS Britanniche, poichè è membro della Commissione UNI per lo sviluppo del Bim in Italia. Ad oggi non è l’unica società a fornire questo servizio. In generale un po’ tutte operano in maniera analoga e conformate ai suddetti criteri.
CONCLUSIONI
Senz’altro, lo svolgersi di appalti ed esperienze che in ambito pubblico con questa metodologia Si sono viste realizzare anche attraverso enti statali che oramai hanno consolidato. e la sempre maggior proposta di gare. Ha fornito una maggior consapevolezza, delle procedure anche se non molto diffusa. gli stessi enti di normazione hanno individuato una ulteriore PdR La prassi di riferimento sul SGQBIM cioè il sistema di gestione bim, esso è ritagliato sul sistema di qualità ISO 9001, al quale si ispira.